La MT e le dipendenze

La MT elimina la radice delle dipendenze

La dipendenza da fumo, alcol o altre sostanze è di solito profondamente radicata nella mente e nel corpo e la maggior parte dei metodi per smettere hanno poco effetto, perché cambiano qualcosa solo a un livello superficiale

 

Praticare la tecnica della Meditazione Trascendentale aiuta a dissolvere i conflitti e lo stress emotivo che possono essere alla base delle dipendenze. Allo stesso tempo, arricchisce la nostra vita interiore, portando maggiore contentezza, energia e chiarezza per aiutare a scegliere spontaneamente uno stile di vita più sano ed appagante.

La MT e le dipendenze

Proceedings of the Social Statistics Section of the American Statistical Association (Alexandria, Virginia: American Statistical Association): 38–43, 1996

La MT funziona quando nient’altro sembra funzionare

Una metanalisi di tutte le più significative ricerche scientifiche ha rilevato che, dopo aver appreso il Programma della Meditazione Trascendentale, coloro che facevano uso di droghe illegali hanno mostrato una sostanziale riduzione, che si è mantenuta nel tempo, dell’uso di tali droghe. Questa riduzione si è dimostrata significativamente maggiore rispetto a quella ottenuta con programmi di prevenzione standard per la riduzione dell’uso di droga.

La MT e le dipendenze

Bibliografia: Journal of Counseling and Development 64: 212–215, 1985

Con la pratica regolare la dipendenza si dissolve

Così come per l’alcool e la tossicodipendenza, diversi studi nel campo della dipendenza da tabacco hanno confermato l’esperienza di coloro che praticano la Meditazione Trascendentale. Da quanto più tempo la si pratica, tanto meno si ha la necessità di fumare.

 

Una ricerca condotta su dirigenti e operai del settore automobilistico ha rilevato che, dopo tre mesi di pratica regolare del programma di Meditazione Trascendentale, i partecipanti hanno mostrato una diminuzione del consumo di sigarette e di alcolici, in confronto ai soggetti del gruppo di controllo dello stesso stabilimento.

La MT e le dipendenze

Anxiety, Stress and Coping: An International Journal 6: 245–262, 1993

Smettere senza sforzo

Una metanalisi di tutte le ricerche condotte sul Programma di Meditazione Trascendentale, relative ad esempio al problema del fumo, in confronto a una metanalisi che ha studiato programmi standard per la prevenzione e il trattamento della dipendenza dal fumo, ha mostrato una riduzione significativamente maggiore del consumo di sigarette tra coloro che hanno appreso il Programma di Meditazione Trascendentale, sebbene questo programma non comprenda alcuna indicazione per un cambiamento nello stile di vita o nelle abitudini.

La MT e le dipendenze

Bibliografia: Alcoholism Treatment Quarterly 11: 13–87, 1994

Eliminare lo stress elimina la causa delle dipendenze

Trascendere porta la mente alla sua sorgente, il livello più profondo della nostra coscienza, e ha dimostrato di essere molto efficace per eliminare alla radice la dipendenza, per la stessa ragione per cui è così efficace per tanti altri problemi nei confronti dei quali gli attuali metodi sembrano essere inefficaci (come ad esempio il PTSD).


Inoltre trascendere attiva il potere di guarigione del nostro corpo, così gli effetti delle dipendenze possono essere rimossi a livello fisico, ed anche gli squilibri che portano ad una dipendenza si dissolvono. Perciò l’esperienza dei tossicodipendenti è che sentono sempre di meno il bisogno di droga e ciò avviene in modo completamente spontaneo. Non devono più cercare di smettere, il bisogno di far uso di droghe gradualmente se ne va da sé.

La MT e le dipendenze

Bibliografia: Journal of Instructional Psychology 38: 109–116, 2011

Una ricerca condotta su dirigenti e operai del settore automobilistico ha rilevato che, dopo tre mesi di pratica regolare del programma di Meditazione Trascendentale, i partecipanti hanno mostrato una diminuzione del consumo di sigarette e di alcolici, in confronto ai soggetti del gruppo di controllo dello stesso stabilimento.

La MT e le dipendenze

Anxiety, Stress and Coping: An International Journal  6: 245–262, 1993