La stabilità emotiva dipende dal cervello

Trascendere crea uno stato di completa pace interiore e di stabilità emotiva. Quanto più noi facciamo questa esperienza, tanto più il cervello si abitua ad essa. La stabilità emotiva migliora sempre di più.

È noto da tempo che l’(in)stabilità emotiva è legata allo stress, ma ora siamo in grado di dare a questo una chiara spiegazione scientifica. Lo stress induce la disattivazione della parte frontale del nostro cervello. 

Questa è la parte del cervello che è responsabile della nostra stabilità emotiva. Trascendere ha sul cervello l’effetto opposto dello stress, poiché aumenta l’attività delle aree frontali.

Recenti ricerche hanno dimostrato che la stabilità emotiva è anche direttamente collegata alla coerenza EEG, su cui il trascendere ha anche un forte effetto positivo.

Ricerca scientifica

Una ricerca condotta presso le Sumitomo Heavy Industries e patrocinata dal Japanese National Institute of Industrial Health ha rilevato una riduzione dell’instabilità emotiva nei lavoratori che hanno imparato il programma di Meditazione Trascendentale, in confronto ai soggetti del gruppo di controllo.

Ref. Japanese Journal of Industrial Health 32: 656, 1990

Stabilità emotiva

Negli studenti che hanno appreso il Programma MT-Sidhi si è rilevato, nel corso di un periodo di nove mesi, un aumento del benessere. Il benessere è stato misurato come componente affettivo in un’intervista a domande aperte, valutata da intervistatori indipendenti, progettata per sollecitare l’esposizione delle esperienze che il soggetto reputa importanti nella vita.Ref.

Ref. Modern Science and Vedic Science  1: 471–487, 1987

Stabilità emotiva

Una ricerca condotta su dirigenti e operai del settore automobilistico ha rilevato che dopo tre mesi di pratica regolare del programma di Meditazione Trascendentale, i partecipanti hanno mostrato un miglioramento delle relazioni personali e sul lavoro, in confronto ai soggetti del gruppo di controlli degli stessi stabilimenti

Ref. Anxiety, Stress and Coping: An International Journal 6: 245–262, 1993

Stabilità emotiva