
Ovvero quel flusso “da qui a qui” che chiamiamo vita
Evolvere non è un dovere, una moda, un’opzione. In realtà è un processo inesauribile e imprescindibile a cui secondo le leggi di natura del mondo relativo ogni cosa è sottoposta. Per certi versi possiamo tirare un sospiro di sollievo, sembrerebbe che sbagliare davvero tanto non sia possibile, per quanto ci impegniamo. Ad un livello di consapevolezza più elevato tutto avviene “da qui a qui” – la totalità resta totalità. E qui il sospiro di sollievo è ancora più profondo. Ma che cosa significa tutto questo?
Perché ogni cosa evolve
Maharishi vede l’ordine supremo in ogni cosa, nessun particolare resta incompreso, inutilizzato. La melodia sgorga e si svolge piena e appagante. La sua risposta è: perché “la vita ha il potenziale dell’oceano”.
Richo akshare parame vyoman. Da lì [dal campo trascendentale] l’accesso al campo totale della conoscenza, attraverso la porta della prima sillaba del Rik Veda ‘a’. Il campo totale della conoscenza e il modo in cui la conoscenza, dal suo livello di oceano, si trasforma in ruscelli, fluisce, scende in gocce, cade, goccia a goccia, a goccia, a goccia, a goccia, a goccia. La vita ha il potenziale dell’oceano, e non può essere soddisfatta di scorrere in gocce o di fluire in rivoli o di affluire nelle correnti maggiori. No! Deve essere illimitata, sconfinata, insondabile beatitudine, totalità della vita.
Cosa vuol dire evolvere
Pare che l’espressione usata da coloro che ottengono la stabilità degli stati di coscienza più elevati sia: “Ho riconquistato la memoria”. Per chi non ha questa piena esperienza ciò risuona come l’eco di una melodia ineffabile, qualcosa che non si riesce ancora a modulare, che pure si sa essere presente oltre il confine della consapevolezza cosciente.
Ogni cosa nell’universo è in perfetta armonia con ogni cosa, e l’infinita diversità si muove con l’infinito dinamismo, ma c’è un ritmo, c’è un flusso, c’è un ordine nei modelli ritmici del processo evolutivo nell’universo. Sappiamo che l’universo è un universo in continua espansione. Le meccaniche in continua espansione della creazione e dell’evoluzione sono tutte molto ritmiche, sono tutte molto melodiose.
Ci sono moduli, leggi, ritmi, sequenze nel vuoto del seme. Poi dal seme scaturisce l’albero, dove ancora troviamo, ad un altro livello, uguali moduli, leggi, ritmi, sequenze. La melodia ultima è sempre lì: nel silenzio, dal silenzio, poi sembra che vada fuori dal silenzio, poi sembra che torni verso il silenzio. Ma il silenzio non cambia mai, il dinamismo è intrinseco in esso: nulla si perde, nulla si conquista. Solo la memoria resta, sempre uguale a sé stessa. Evolvere significa riconquistarla pienamente.
A livello grossolano l’incapacità di fluire in armonia produce stridore e noi proviamo sofferenza
Tra il danzare al ritmo con l’armonia, il ri-conoscere la melodia, e invece il non sentirla affatto sta tutta la differenza tra la beatitudine della piena libertà dell’oceano che gode del movimento delle sue innumerevoli onde e la sofferenza-schianto della piccola onda che un qualsiasi vento può spingere contro gli scogli.
La Legge Naturale totale è ciò che sostiene l’evoluzione di ogni cosa. Ogni granello della creazione, ogni punto della creazione, è sostenuto dalla Legge Naturale per la sua realtà evolutiva. Ogni cosa evolve continuamente: alberi, uccelli, animali, uomo. Ogni punto evolve nella direzione dell’illimitato; il punto evolve verso l’infinito.
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Qual’è la differenza tra il Paradiso e la Terra? Il Paradiso è amministrato dalla legge più imparziale, quella legge che collega il punto con l’Infinito, che è solo evolutiva, evolutiva, solo evolutiva.
E ancora:
La vita in accordo con la Legge Naturale è la base di tutto il progresso evolutivo. La violazione della Legge Naturale è alla base della sofferenza e dei problemi.
Tutto dipende da come è la nostra consapevolezza
L’azione spontanea in accordo con la Legge Naturale è possibile solo quando la consapevolezza dell’individuo è in costante alleanza con la totalità della Legge Naturale nella forma più semplice della sua coscienza. Quando la consapevolezza è in sintonia con quella natura che amministra la vita dell’intero cosmo, allora l’intero flusso di vita, pensiero, azione e realizzazione sarà sostenuto dalla forza evolutiva della Natura. Maharishi parla agli educatori, Volume 4 – Tema 20 – Lezione 5
Quindi, ancora una volta, non è questione di “andare-fare-cambiare”, ma sempre solo di sperimentare in modo permanente l’inamovibilità dell’Essere con il suo perfetto potere organizzativo, superfluido, perfetto.
I nostri errori, il nostro resistere all’armonia vengono riassorbiti nella perfetta armonia universale che tutto riequilibra, che tutto appiana – non possiamo turbarla davvero – ma quella coscienza che “resta” individuale, che ignora l’oceano, soffre.
Poiché “la vita ha il potenziale dell’oceano” non può tollerare di essere scambiata per una piccola o grande onda.
E una madre ha il potere di additare l’oceano.
Dobbiamo quindi essere molto stabili. Dobbiamo stare molto attenti a non farci turbare da piccole o grandi cose. Se perdiamo le nostre basi, la nostra dignità, la transizione di fase sarà molto più lunga. Non diamo importanza alle cose che possono turbarci.
Questo è un momento molto prezioso per il mondo. Tutto dipende da come è la nostra consapevolezza; basta non lasciarla vacillare. La nostra consapevolezza è la base di tutte queste trasformazioni. Maharishi 1992, Vlodrop, Olanda