
Perché praticare la Meditazione Trascendentale in modo regolare è così importante
Alla base dell’importanza della regolarità nella pratica – qualunque sia l’abilità che vogliamo migliorare – c’è una considerazione, avallata anche dalla fisica moderna: ciò su cui metti l’attenzione costruisce la tua realtà e lo fa in un progredire, giorno dopo giorno, di crescente stabilizzazione.
Dapprima qualcosa ci sembra “strano” poi, se continuiamo a farne esperienza, ci diviene familiare, entra a far parte dei nostri processi automatici di valutazione, anche se non ci pensiamo, torna ad essere “invisibile” alla consapevolezza conscia, ma è come un paio di occhiali – che non vediamo – ma attraverso i quali la nostra intera realtà si manifesta e colora.
Neuroplasticità – la capacità del nostro cervello di modificarsi in base alle esperienze che facciamo
Il cervello e le sue interconnessioni strutturali si modificano durante il corso di tutta la nostra esistenza. La capacità del cervello di modificare la propria struttura in risposta all’esperienza prende il nome di neuroplasticità.
Ogni cellula cerebrale ha la capacità di adattarsi, cambiare, ricollegarsi, istante per istante, continuamente. Nuovi modelli di funzionamento cerebrale si formano in una frazione di secondo, continuamente. E se un certo modello viene ripetuto per un sufficiente numero di volte, si stabilizza un nuovo modello. Ciò sta alla base dell’apprendimento.
Una dimostrazione della neuroplasticità
Quello che segue è un esperimento che prova come il ripetersi nel tempo di un’esperienza ne rafforza il corrispondente modello strutturale cerebrale – l’esercizio al piano con tre dita.

Le dita indice, medio ed anulare battono sui tasti del pianoforte in modo regolare e ripetuto nel tempo, giorno dopo giorno, e qualcosa succede nell’area gialla (immagine in basso) che rappresenta la zona della corteccia cerebrale in cui sono situate le cellule preposte all’innervazione che regola il movimento (motoneuroni) delle tre dita.

Quello che vedremo nelle 5 immagini successive è il progressivo aumento del numero dei motoneuroni che vengono coinvolti nel processo, a mano a mano che l’esercizio viene ripetuto, per renderlo sempre più perfetto.
Ciò accade anche se l’esercizio viene ripetuto solo mentalmente

L’illuminazione è una questione di abitudine ad un funzionamento olistico ed integrato
Se i modelli di funzionamento cerebrale, in continua evoluzione, sono schemi funzionali elettrici sequenziali che contengono le informazioni che costruiscono ad ogni istante la nostra realtà, l’esperienza del trascendere, che facciamo molte volte, durante ogni seduta della nostra pratica della Meditazione Trascendentale, produce in noi modelli di realtà nella direzione di una maggiore unità, coordinazione, integrazione, creatività, energia, armonia.
E grazie alla ripetuta esperienza del trascendere le qualità del campo trascendentale si stabilizzano in noi.
Per poter dapprima produrre e poi mantenere quel valore olistico della coscienza, occorre portare il funzionamento del sistema ad un livello specifico. Riduciamo l’attività mentale, dando così riposo all’intero sistema nervoso E facendo questo, giorno dopo giorno, mattina e sera, mattina e sera, il sistema si abitua.
Maharishi Mahesh Yogi, Sviluppo spirituale, 1974, Arosa, Svizzera
Trascendere, giorno dopo giorno, allena il cervello all’unità, mette in grado la nostra corteccia prefrontale di filtrare più facilmente ciò che è evolutivo, crea modelli coerenti, unificati, che chiamiamo modelli Yoga e di conseguenza accresce il nostro potenziale mentale, accresce la nostra capacità di apprezzare l’ambiente e quindi di interagire con esso in modo più dinamico, più efficace, e anche più amorevole.
Ecco una dimostrazione pratica dello stabilizzarsi nell’attività di modelli Yoga – di una maggiore coerenza funzionale – anche al di fuori della pratica della meditazione.
Qui viene mostrato il variare della coerenza tra i due emisferi cerebrali destro e sinistro durante la pratica della MT.

Dopo due mesi, in cui la MT è stata praticata regolarmente, la coerenza anche ad occhi aperti è aumentata in modo significativo. E l’esperienza durante la pratica stessa (parte destra del grafico) diviene ancora più significativa.

Ecco come Maharishi descrive il sorgere e lo stabilizzarsi dell’illuminazione:
Nel nostro comportamento dobbiamo agire all’interno dei limiti – i movimenti sono tutti all’interno dei limiti – ma la consapevolezza è in quel valore illimitato della vita. E a mano a mano che l’abitudine, l’abitudine a essere consapevoli dell’illimitatezza diventa sempre maggiore, i limiti cominciano a cadere sempre di più, l’illimitatezza comincia ad essere sempre maggiore, e arriva il momento in cui qualsiasi cosa percepiamo, la percepiamo in termini di quell’illimitatezza, qualsiasi cosa percepiamo, la percepiamo in termini di illimitatezza.

Anche la coerenza collettiva è una questione di pratica regolare
Non c’è campo più appropriato per dimostrare che, davvero, l’esercizio costante e regolare è padre della perfezione, e possiamo anche spingerci oltre e dimostrare come la regolarità della pratica, eseguita simultaneamente da un numero critico di individui, sia in grado di creare modelli di neuroplasticità collettiva in direzione di una maggiore positività ed armonia sociali, l’Effetto Maharishi.
Innocentemente, facciamo quindi della regolarità della pratica del nostro programma di meditazione un aspetto stabile della nostra routine, e facciamo tutto il possibile per meditare in periodi definiti(1) per creare l’effetto di super-irradiazione e godere di un procedere inarrestabile di coerenza persino nel mondo intero.
(1) Periodo di super-irradiazione in Italia: cominciamo la MT (o il volo Yoga) al mattino alle 7:30, al pomeriggio alle 18:30.