
Il dottor Tony Nader che è a capo del Movimento internazionale della Meditazione Trascendentale di Maharishi spiega cosa possiamo trovare al di là dei valori esteriori, all’interno del nostro Sé.
La natura della vita è crescere. Tutti vogliamo più felicità, più amore, più conoscenza e più potere per raggiungere obiettivi sempre più grandi e realizzarci. Ma consideriamo il modo in cui la maggior parte di noi cerca di raggiungere questi obiettivi. Guardiamo all’esterno, alla superficie della vita, nel tentativo di controllare la realtà e le circostanze in continuo cambiamento che incontriamo. Siamo sballottati da una parte all’altra, come se cercassimo di navigare in acque turbolente su una piccola barca a remi. Mentre ci aggrappiamo a tutto ciò che sembra essere stabile, l’onda successiva ci stacca dal nostro rifugio di falsa sicurezza.
Per la maggior parte di noi, questo è tutto ciò che sperimentiamo nella vita: il livello superficiale. Ma, proprio come l’oceano, vasto ed esteso, c’è una realtà più profonda, all’interno di ognuno di noi. È la realtà della nostra mente, del nostro intelletto, del nostro ego e del nostro vero sé. Per raggiungere l’appagamento che cerchiamo, invece di rimanere intrappolati nella tumultuosa esistenza a livello superficiale della vita quotidiana, dobbiamo sperimentare la nostra natura interiore più profonda.
Le nostre realizzazioni esterne hanno luogo quando il nostro agire è ben mirato – e il nostro agire è efficace solo quando viene accuratamente pensato e adeguatamente pianificato. Senza chiarezza, i nostri sforzi sono pieni di difficoltà, spendiamo molta energia senza ottenere risultati desiderabili e ciò diviene anche più faticoso. È dall’esperienza diretta del nostro io interiore – come nelle profondità dell’oceano – che nascono il silenzio, la creatività e la chiarezza. Quando siamo andati oltre ogni espressione superficiale, sperimentiamo il puro Essere senza limiti, la pura coscienza. Silenzio e quiete all’interno della nostra coscienza.
Consideriamo i nostri pensieri, sogni e sentimenti come immagini o film proiettati sullo schermo della nostra coscienza. Una consapevolezza sonnolenta o spenta è come uno schermo danneggiato o non levigato. Per quanto si cerchi di proiettare una bella immagine, su uno schermo distorto non si potrà mai apprezzarne appieno il valore. Ma la mente riposata e chiara produce le immagini più belle. I nostri schermi di consapevolezza hanno subito ogni tipo di trattamento: alcuni sono puri, puliti e chiari, altri presentano distorsioni e macchie, o frammenti spezzati qua e là. Il punto è che se vogliamo che la nostra esperienza di visione della “vita” sia chiara e appagante, lo schermo su cui viene riprodotta dev’essere il più perfetto possibile. La coscienza è lo schermo ultimo.
Il ruolo della coscienza è interessante. Senza coscienza, senza consapevolezza, non avremmo pensieri, speranze o progetti. La coscienza non è uno schermo che sta sullo sfondo senza alcuna funzione. È uno schermo attivo, che genera immagini e film. Tutto ciò che sogniamo, progettiamo e desideriamo emana dalla nostra coscienza ed è espressione della nostra coscienza. È ovvio, quindi, che la domanda diventa: “Come possiamo migliorare il nostro apparecchio rotto e sfocato con uno schermo che dia un film ad alta definizione, piacevole e comprensibile?”
Se torniamo all’analogia della nostra piccola barca a remi che cerca di navigare nelle acque turbolente della vita, quanto più ampia, vasta e profonda è la nostra coscienza, tanto maggiore è la nostra capacità di comprendere, prevedere e guidare intenzionalmente la barca della nostra vita verso una maggiore felicità, realizzazione e appagamento.
È così che vediamo la nostra coscienza svilupparsi e la nostra consapevolezza ampliarsi. Tutto inizia tornando all’esperienza del Sé attraverso una tecnica semplice e naturale che ci porta dalla superficie dell’oceano alle profondità dell’oceano, e poi al valore più profondo dell’oceano. Esiste una tecnica, la Meditazione Trascendentale, che ci permette di immergerci in profondità, portandoci a sperimentare quell’unico Sé, calmo, silenzioso, non scosso, indisturbato. È da lì che potrai godere della più meravigliosa proiezione della vita sul tuo schermo di coscienza.
Dott. Tony Nader