Ha lavorato con i migliori attori e registi della scena teatrale e cinematografica sia italiana che internazionale.
Nomi del calibro di Woody Allen, Ferzan Ozpetek e Paolo Sorrentino l’hanno scelta per i loro film. In questa breve intervista ci ha raccontato come la Meditazione Trascendentale sia un punto fermo delle sue giornate.
Ciao Monica, come e quando ti sei avvicinata alla Meditazione Trascendentale?
Mi sono avvicinata alla Meditazione Trascendentale dopo aver praticato per più di 10 anni il buddismo giapponese. Ma avevo voglia di silenzio e di sentirmi più leggera dopo la meditazione. Stavo facendo una regia e uno degli attori mi regalò il libro di David Lynch “ In acque profonde “. Mi piacque moltissimo e contattai un insegnante Meditazione Trascendentale appena finii il lavoro. Stavo lavorando in Italia ma vivevo all’epoca a Londra. Ho fatto lì il corso di Meditazione Trascendentale. Ne ho ancora un ricordo bellissimo.
C’è un motivo particolare che ti ha spinto a provare questa tecnica?
Diciamo che quello che mi stupisce sempre della Meditazione Trascendentale è la praticità. In questo particolare momento storico c’è stato un invito a meditare in due orari specifici 7.30 e 18.30 per alzare un‘onda di vibrazioni e coscienza.
Ma in genere il bello della Meditazione Trascendentale è che è un po’ qualcosa che ti cuci addosso a seconda del ritmo della tua giornata o del periodo che stai vivendo. Questa libertà per me è l’ ideale visto il tipo di vita che faccio.
Ho degli orari che sono suscettibili a continui cambiamenti e in tutto questo le mie due soste quotidiane di meditazione possono davvero essere l’unico punto fermo della giornata, che irradia luce a tutto il resto. Posso inoltre meditare ovunque. Nessun altro requisito è richiesto se non la voglia di farlo. Sapendo che dopo sarò più calma e centrata .
Quali benefici hai trovato nella tua vita personale, nella tua vita professionale da artista e sulla tua creatività?
I vantaggi sono molteplici. Sicuramente la mia creatività è aumentata così come la mia elasticità nel contenere e usare varie nozioni, alle volte contrastanti fra loro, ma non per questo meno utili. Quando mediti ti passano per la testa moltissimi pensieri ma tu ritorni al tuo mantra, alla tua parolina che ripetuta costantemente ti fa evaporare il resto di elucubrazioni a volte francamente inutili.
Alle volte invece medito proprio appena ho una pausa nella giornata di lavoro per tornare più attiva e presente. Come se fosse il corrispettivo di una doccia, per intenderci. In generale direi che aiuta moltissimo a stare in contatto con me stessa, a conoscermi meglio e ad ascoltarmi di più. Capisco di più cosa mi passa per la testa, e per il cuore, ecco.
Poi da molta indipendenza. Io ho iniziato a Londra e da lì non ho sentito il bisogno di contattare centri o insegnanti per fare la mia pratica quotidiana di Meditazione Trascendentale.
La consiglieresti ad altri artisti soprattutto quelli più scettici?
Per gli scettici, consiglio di leggere articoli scientifici sulla validità di questo strumento. È oggettivo che dopo ti senti meglio e che faccia bene alla testa e all’umore, perché la Meditazione Trascendentale permette di produrre delle onde cerebrali che alterano positivamente il tuo stato.
Sul sito ufficiale di Meditazione Trascendentale c’è tutto. A me piace molto quello che fa la Fondazione David Lynch. Insegnano nelle zone povere o in scuole dove ci sono molti casi di violenza tra bambini perché vengono da famiglie più complesse. Una mente calma è meno vittima delle circostanze e può spezzare il ciclo abitudinario in cui si trova, e in cui si sente ingabbiata, perché è possibile per tutti evolversi.
E se iniziamo dai bambini e dai meno agiati diamo una grande opportunità sociale a tutti contribuendo a un miglioramento collettivo. Perché siamo tutti collegati. Mi piacerebbe moltissimo poter contribuire e passare questo strumento che ha trasformato radicalmente in meglio la mia vita!