Il 15 agosto 2013 sono andato a sbattare contro un cassonetto delle immondizie con la mia Vespa in una via in salita, così mi è stato detto quando mi sono risvegliato dalle 24 ore di rianimazione. Di certo non correvo, ma quanto è bastato per procurarmi una lesione severa del tronco superiore del plesso brachiale, così citava l'elettromiogramma.
Durante il ricovero di 12 gg in reparto neurologico, nonostante avessero notato fin da subito il deficit al bicipite, non ho ricevuto nessuna indicazione per accertamenti dopo le dimissioni.
Elettromiogramma di settembre, risonanza magnetica del 1 ottobre, più visite da diversi neurochirurghi e neurologi tutto a mio carico. Tutti i dottori della stessa opinione: fisioterapia per 3 mesi e poi ripetere gli esami.
In novembre il deltoide non rispondeva ancora e il bicipite accennava una leggera ripresa, come descritto nell'elettromiogramma del 6 dicembre.
I primi giorni di dicembre, provo a contattare un neurochirurgo che mi consiglia una risonanza a Brescia e poi la visita a Rovigo. Nello stesso periodo mi imbatto tramite un forum in un ragazzo, grazie a lui, prendo contatto con un neurochirurgo italiano che ha lavorato in Italia, ma dal 2004 opera a Londra. Questo mi contatta via mail, in brevissimo tempo e da referto del primo elettromiogramma, risonanza e con una serie di domande per telefono, intuisce il problema e mi suggerisce di non aspettare e intervenire.
Il 16/12 parto con i miei destinazione Londra, il 17/12 mi visita, il 18/12 mi opera e la mattina del 20/12 mi dimette.
In aprile inizio a meditare, oltre che a proseguire la fisioterapia e smetto progressivamente a smettere di prendere antiinfiammatori e antidolorifici. Ogni tanto accusavo ancora dolori dovuti ai crampi al trapezio che avevo già prima a causa della compensazione dovuta all'ipotrofia del deltoide.
Ad oggi è più di un anno che medito e posso dire con certezza che la MT mi ha aiutato ad uscire da una condizione mentale che per 14 mesi mi ha devastato psicologicamente.
Ho ripreso a lavorare e a svolgere ogni abitudine che avevo prima, senza nessun sussidio od aiuto psicoterapeutico.
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D M